Uno spaccato di seduta, con uso di Monocorda.

da | Feb 27, 2025 | Esperienza Monocorda | 0 commenti

Vedo Clara una volta alla settimana, ormai da parecchio tempo, anche se con diverse interruzioni. È la mia paziente “storica”, ha condiviso con me tutte le fasi ed i cambiamenti nella mia pratica di psicoterapeuta. Tra noi si è creato un rapporto di profonda fiducia e stima reciproca. Con lei la seduta vede anche l’uso del Monocorda.

Oggi la vedo in quello che da qualche mese è il mio nuovo studio. È uno spazio molto grande, che mi piace molto, di cui usufruisco alternandomi con altri operatori olistici.

L’uso del Monocorda nella seduta di psicoterapia

All’inizio di ogni seduta, come d’abitudine ormai da quando uso il Monocorda, propongo ai pazienti l’utilizzo di questo strumento, applicato sul corpo e suonato per alcuni minuti, prima di iniziare la parte più tradizionale dell’approccio psicoterapeutico, quella impostata sul dialogo e quindi sulla parola. Questo per preparare al meglio la seconda parte, creando una condizione di centratura da parte del paziente e di coerenza di fase tra i suoi due emisferi cerebrali.

Dopo le prime volte in cui ha accettato l’applicazione del Monocorda sul suo corpo, da qualche settimana gradisce che lo suoni io sulle mie ginocchia, mentre lei rimane sdraiata sul lettino. Al termine della somministrazione del Monocorda, oggi con Clara, si produce un prolungato silenzio. Dopo 10 minuti, dice: “Che silenzio!”. Io allora le chiedo come sentisse questo silenzio e Clara mi risponde: “Assordante!”. Mi racconta quindi dei pensieri che l’hanno attraversata durante questo silenzio ed anche prima, mentre ascoltava il suono del Monocorda. Sono pensieri collegati al controllo, in questo caso al controllo della casa prima di uscire, per essere sicura che non abbiano a succedere guai, incidenti, problemi, catastrofi a causa di una sua eventuale negligenza.

L’effetto del Suono del Monocorda durante e dopo la seduta

Ho notato, da quando ho cominciato ad utilizzare il Monocorda durante le sedute di psicoterapia, che spesso, per non dire sempre, i pensieri, le emozioni, il senso profondo di ciò che il paziente sta vivendo in quel momento, è anticipato durante l’esperienza con il Monocorda e ritorna successivamente durante la seduta, nella parte che utilizza la “parola”.

Senza approfondire oltre in questa sede, lo sviluppo della seduta rispetto alle implicazioni profonde e personali di Clara riguardo a questo tema, trovo interessante rilevare che il mio lavoro in questo caso è consistito nell’allargare la prospettiva dello sguardo di Clara, alzandola fino a considerare l’intero contesto sociale all’interno del quale la seduta sta avvenendo. Questo contesto in un modo o in un altro condiziona tutti noi e quindi anche la persona che si sta rivolgendo a me per essere “aiutata ad aiutarsi”. Credo che non sia sfuggito a nessuno, tra i lettori di questo scritto, che il contesto in cui viviamo, nel quale storicamente siamo immersi, è un contesto che ha ed ancora di più avrà in futuro, un carattere di “controllo” molto accentuato, che entra in “risonanza” con la nostra predisposizione personale verso questa modalità dell’essere.

Questo modo di procedere mi ha portato ad alleggerire il fardello personale di Clara ed invece ad appesantire quello “socio-culturale”, nel quale, a livello di sistema nazionale e direi “geo-politico mondiale”, siamo immersi.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Sabino Cannone

Psicologo
Suonoterapeuta
Operatore Monocorda

Trova equilibrio in ogni Aspetto della tua Vita attraverso i Suoni Armonici del Monocorda.

Indirizzo Studio

c/o "Spazio LUCEOMBRA"
Via Francesco De Sanctis, 28
20141 - Milano